mercoledì 19 dicembre 2018

PER FATTO PERSONALE


Carissimi tutti,
il Natale, recita l'antico adagio, è il momento in cui tutti si riscoprono più buoni, ma ci sono viceversa desideranti, sconfitti, tristissimi profeti dell'invidia che si riscoprono i meschini di sempre, perché la loro stessa vita è fatta di miseria umana. Sono gli incapaci dall'unica propensione emulativa, sono quelli che si nascondono e spiano, tentando, senza successo, di copiare: e allora non resta loro che esorcizzare i propri fallimenti lavorando nell'ombra per sminuire i successi e i riscontri altrui con la lingua della diffamazione, della scorrettezza, della bassezza. È sempre il solito copione: chi sa fare, fa; chi non sa far niente si macera nel risentimento e nel torbido. Soggetti la cui attitudine meschina, e sostanzialmente disonesta, conosciamo bene anche senza le continue testimonianze che affluiscono al nostro indirizzo. Purtroppo si tratta di casi in un certo senso, ma solo in quello, umani: comportamenti avvilenti, che neppure nella scuola dell'obbligo troverebbero legittimazione, e invece si protraggono oltre l'età della ragione. Che non c'è. C'è solo inettitudine, e una mentalità che definire sottoprovinciale, ammuffita, asfittica è perfino generoso. D'altra parte, a noi corre l'obbligo, oltre una certa soglia di pazienza e di compatimento, di far sapere che sappiamo, che siamo caritatevoli ma non sciocchi, che sappiamo reagire: da un certo momento in poi, il pregiudizio diventa pregiudicato, a larga tiratura, a grande diffusione. Inutile, in ogni modo, il gioco del “o con noi o vi isoleremo”, “noi possiamo tutto”, “nelle sedi giuste abbiamo chi ci ascolta anzi quelli sono ai nostri ordini” (sic!); non c'è corruzione, morale o meno, che tenga davanti all'abisso di esperienza, di capacità, di serietà, di inventiva e ogni manipolazione alla fine si infrange contro la realtà e le sue distinzioni, che chiunque è in grado di cogliere. Tanto dovevamo, e non ci resta che rinnovare gli auguri di buone feste: a tutti i nostri cari soci e amici, e, naturalmente, a chi li merita.
Il CAMPE 

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