giovedì 2 agosto 2018

GRAN TOUR E MODA E MOTORI 2018, OLTRE OGNI SUCCESSO


La kermesse più bella, l'edizione più riuscita di “Moda e Motori”, 45 vetture per ripercorrere il Novecento della tecnica e del design automobilistico, avremmo potuto, dovuto dedicarla a Sergio Marchionne, uomo novecentesco, manager senza tempo che ha salvato l'automobile italiana, l'ha rilanciata nel mondo, ne ha fatto un marchio di perennità. Ma nessuno dei cinquemila spettatori e nessuno degli oltre duecento soggetti coinvolti nell'esibizione e nella preparazione della serata di sabato 14 luglio nello spazio Bambinopoli di Porto San Giorgio sospettava quanto si stesse consumando. Sì, c'è da credere che Sergio Marchionne, provinciale senza confini, si sarebbe divertito a vedere sfilare il Novecento dell'automobile, dalla prima Ford T del 1918 fino alle ultime Maserati della “Milano da bere” e oltre, con una appendice scenografica del 1995, la Fiat Barchetta che si assumeva l'incarico del saluto. Circa ottant'anni di momenti. In mezzo, le stagioni delle Torpedo, le Lambda, le Buick, le Ardita, fino alle berline Fiat e ai Duetto della ricostruzione e del boom, le Cadillac fuori misura, i coupè della Flavia e della Ghia, le Abarth ringhiose e le Giannini ancora stilose, le linee delle 124 Sport e tanto, tanto altro. La formula è quella consolidata, vincente: per ogni vettura, una modella fasciata in un vestito contemporaneo e rigorosamente originale, al suono di canzoni dell'epoca, di locandine di film famosi proiettati su maxischermo, di notazioni storiche, culturali, sociali, tecniche, di momenti di danza affidati a ballerini di scuole prestigiose. Tutto in doppia ripresa, sia quella televisiva, per una emittente del luogo, sia quella diretta, costantemente proiettata sul maxischermo: soluzione quanto mai felice, dato che l'incredibile numero di spettatori rendeva sempre più problematico seguire altrimenti lo spettacolo, con presenze accampante ben oltre lo spazio fisico dell'area, e addirittura oltre il lungomare prospiciente e fino alla spiaggia. 



Al di là della nuda presenza fisica, numerica, mai come in questa edizione il pubblico ha mostrato di gradire, contribuendo con la sua partecipazione emotiva a fare di una sfilata qualcosa di diverso, una intimità da 5000 convenuti, alla presenza di varie personalità ASI a partire dal presidente, Maurizio Speziali. È tutta questione di atmosfera, in fondo: e quella che si è respirata sabato 14 luglio, sul tappeto rosso per le macchine, è stata davvero speciale, più che mai. 



“Moda e Motori” è un evento che, nei suoi dodici anni di vita, ha saputo ritagliarsi un posto fra le classicissime di genere in tutta Italia, anche a suon di premi e riconoscimenti; quest'anno, la sfida non era più riuscire, ma confermarsi in un contesto assai più rilevante, con un numero di veicoli salito dai canonici 26-28 fino a 45, con tutto ciò che ne conseguiva in termini di logistica, organizzazione, esposizione; è il risultato dell'incastonamento di “Moda e Motori” nel più ampio, più ambizioso “Gran Tour delle Marche”, maturato in collaborazione tra 4 sodalizi: l'ospitante Campe di Porto San Giorgio, insieme al Caspim di Ascoli, al Fagioli di Osimo e al Cjmae di Jesi, che ha ricompreso anche il Gran Premio di Eleganza, nella successiva mattinata della domenica, all'interno della scenografia della Napoleonica Villa Bonaparte, sempre a Porto San Giorgio. Quest'anno il Gran Tour si articolava proprio per i percorsi del Fermano, portando una carovana di quasi 50 veicoli e 200 persone in totale dai litorali sangiorgesi e fermani su fino alle propaggini dei Sibillini, i “Monti Azzurri” così densi di suggestioni magiche e di sconvolgimenti legati a inopinati disastri naturali. 



In estrema sintesi, la prima tappa già venerdì ha raggiunto la vicina Monterubbiano, perduta in suggestioni tardomedievali, a partire dalle Mura Castellane volute da Francesco Sforza nel 1433, in proseguimento per Marina di Campofilone, regno dei maccheroncini, sottili strisce di pasta fatta in casa e immersa in un ragù casereccio, ormai popolari fino in Giappone; quindi, la mattina di sabato, il viaggio sino all'area archeologica di Cuma, al santuario ellenistico-romano di Monte Rinaldo, in direzione di Smerillo, delizioso borgo già montano da cui respirare l'aria senza tempo degli Appennini. Qui c'è stato anche il pensiero della carovana per le zone tutte travolte, e stravolte, dal sisma di due anni fa: una sciagura che lascerà le sue cicatrici per anni, forse per sempre sull'intero comprensorio Fermano-Maceratese. Ogni passaggio ha fatto registrare una corrispondenza d'amorosi sensi tra equipaggi e centri che accoglievano, con tanto pubblico incuriosito e ammirato e la generosità senza risparmio delle varie amministrazioni coinvolte. Anche questo, se non questo soprattutto, è turismo, e del genere più nobile, quello culturale. Il Fermano, terra insospettata, come ripiegata in se stessa, ha bisogno di queste occasioni, e lo sa; d'altra parte, sa come ripagarle, con entusiasmo semplice ma sincero, senza condizioni. Per questo, la scelta del Gran Tour si è rivelata quest'anno particolarmente opportuna, calibrata. Molti, poi, dai centri dell'interno, sarebbero scesi fino alla costa sangiorgese per ammirare ancora i modelli nella loro espressione più eclatante, quella di “Moda e Motori”.



Detto ampiamente della favolosa serata di sabato, resta ancora da soffermarsi sul Concorso di Eleganza, che alla fine della mattinata di domenica ha visto le seguenti premiazioni: Vintage (1919-1930) e Post Vintage (1931-1945) 1° Oscar Zari, Lancia Aprilia Cabriolet; 2° Mario Beccerica, Lancia Lambda; Classic (1946-1960) 1° Giorgio Spegne, Fiat 1400 cabriolet; 2° Angelo Perleonardi, Alfa Romeo 1900 Pininfarina; Post Classic (1961-1970): 1° Luigi Natali, Lancia Flavia coupè Pininfarina; 2° Franco Sansoni, Lancia Flavia Conver Vignale; Modern (Post 1971):1° Carlo Iommi, Maserati Biturbo; 2° Luciano Merolli Fiat 124 sport coupè.



Gran finale a base di pesce, con i saluti, i bilanci, gli appuntamenti all'anno prossimo. Tutto si può sempre migliorare, e le idee per la nuova edizione, la tredicesima, del luglio 2019 sono già cominciate a spuntare dall'epilogo della dodicesima, ma certo sarà difficile spostare ancora più su l'asticella di un evento che, in questo caso, ha regalato soddisfazioni oltre qualsiasi aspettativa


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