martedì 23 giugno 2020

MODA E MOTORI 2020 VA AL 2021 CAUSA CORONAVIRUS; MA...

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Carissimi tutti,
come probabilmente avrete intuito, siamo a darvi una notizia non buona, o, per essere più precisi, una conferma: quest'anno l'attesissima edizione n. 14 di Moda e Motori slitta a data da destinarsi (verosimilmente all'estate prossima) a causa dei fin troppo noti problemi e conseguenze legati all'epidemia di Coronavirus. Troppo aleatorio ancora, troppo recente il ritorno ad una normalità neppure completa, troppe condizioni cui far fronte, non ultimo il fatto che l'ASI, al cui calendario questa manifestazione è iscritta, non ha ancora potuto formalizzare una ripresa delle iniziative; le linee guida, assai dettagliate in termini di sicurezza e organizzazione generale, che in queste ore tutti i club hanno ricevuto, meritano uno studio approfondito
Lo scriviamo colmi di rimpianto: nella sua ormai lunga non meno che gloriosa storia, Moda e Motori ha sempre saputo regalarci impegni, problemi, soddisfazioni, esaltazione e questo, precisamente, era - sarebbe stato - il periodo "di fuoco", le ultime tre settimane in cui tutta la confusione, i contrattempi, le idee trovavano un ordine sempre sorprendente e a suo modo prodigioso; ogni anno, verso la fine di giugno, ci trovavamo in mare aperto, alle prese con le schede dei veicoli, da riprogrammare ogni volta nel carosello di prenotazioni, disdette, nuove assegnazioni, conferme, incertezze; di conseguenza ne discendeva identico marasma quanto agli abiti, da collegare in modo preciso e perfetto alle vetture; e poi l'allestimento, le luci, le canzoni, gli ospiti, i numeri di danza...
Confessiamo: ci eravamo abituati a questa fatica allegra e un poco isterica, e ci manca così come, ci piace pensarlo, mancherà al pubblico e ai partecipanti l'ebbrezza della kermesse: le luci si accendono nel tepore di una sera di luglio, e parte lo spettacolo... E due ore passano in un lampo, e mentre il presentatore saluta già pensiamo alla prossima volta.
Tutto questo, sì, ci sta mancando. Ci sta mancando al punto da pensare ad una alternativa, una soluzione forse meno sontuosa ma ugualmente interessante, vibrante, gradevole: tanto per non restare a bocca asciutta, tanto per non mancare ad un appuntamento che, in tredici anni, non ha mai mancato di farci guadagnare attenzione, soddisfazioni, riconoscimenti, premi e, ciò che più conta, la risposta sempre formidabile del pubblico.
Non siamo ancora in grado di dirvi come e quando potremo presentarci a voi con un nuovo appuntamento: possiamo però assicurarvi che ci sarà, entro la fine dell'estate; e che lo allestiremo con l'entusiasmo e lo scrupolo di sempre. Anzi, ancora di più, a sancire il definitivo superamento di un periodo allucinante per tutti, e che non sarà facile dimenticare.
A risentirci prestissimo con nuove, belle novità.
Il CAMPE

mercoledì 10 giugno 2020

LANCIA DELTA, 40 ANNI FA AUTO DELL'ANNO

LANCIA DELTA AUTO DELL'ANNO 1980 auto epoca anni 80

Carissimi tutti,
in attesa di una ripresa a tutti gli effetti delle normali attività, ci piace proporvi oggi un momento di memoria storica; risaliamo a 40 anni fa, nel 1980, anno in cui La Lancia Delta veniva votata quale auto dell'anno. Un riconoscimento più che meritato, data l'eccezionale qualità del veicolo in questione, sotto molteplici aspetti. Lo conferma il successo di una serie che venne reiterata dal 1979 al 1993 in 525 231 esemplari, incluse le versioni sportive; il tutto in 4 serie, corrispondenti ad altrettanti periodi: la prima tra il 1979 e il 1982, la seconda tra il 1983 e il 1986, la terza tra il 1986 e il 1990, e la quarta e ultima tra il 1991 e il 1993, quando sarebbe stata sostituita dalla Delta II generazione.
Il modello, rimasto nell'immaginario collettivo, è frutto del parto di Giorgetto Giugiaro, che ha il compito di trovare un sostituto adeguato ai tempi della celeberrima Lancia Fulvia. Giugiaro, però, rimescola le carte: la sua Delta non è una figlia naturale della Fulvia, tali e tanti sono i cambiamenti che ne fanno un unicum; un nuovo inizio. Casomai, alla Fulvia succede la Beta, almeno fino al 1981. A quel punto, la Delta è già affermata (e premiata), e fa storia a sé, mentre l'idea della Beta viene ridefinita nella Lancia Prisma. A noi, oggi, interessa la prima serie della Delta, quella, per l'appunto, del riconoscimento del 1980. Prima serie che copre il quadriennio 1979-1983, quanto a dire l'ultima stagione, forse, di un'Italia più forte, più ottimista, e anche, come si usava dire, più rampante. I rilievi tecnici vedono un autotelaio, derivato per lo più dal pianale della Beta, assai evoluto: sospensione anteriore a ruote indipendenti di tipo MacPherson con braccio oscillante inferiore e montante costituito da ammortizzatore idraulico e barra stabilizzatrice; sospensione posteriore a ruote indipendenti di tipo MacPherson con due bracci oscillanti trasversali, braccio oscillante longitudinale inferiore (puntone), montante costituito da ammortizzatore idraulico telescopico a doppio effetto e molla a elica disassata con barra stabilizzatrice (di fatto una sospensione Multilink con la inusuale peculiarità di poter regolare la convergenza anche sull'assale posteriore).
La Delta fu lanciata sul mercato inizialmente con due motorizzazioni quattro cilindri in linea, con albero a camme in testa e cilindri in lega leggera derivati da quelli montati dalla Fiat Ritmo, ma migliorati nell'alimentazione, di 1301 cm³ (78 CV) o 1498 cm³ da 85 CV, oltre a un motore 1100 cm³ destinato, per motivi fiscali, ai mercati di Grecia e Portogallo. Parecchie le innovazioni, come i paraurti anteriori e posteriori in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro e una dotazione comprendente il lunotto termico con tergilavalunotto, specchietto sinistro regolabile manualmente dall'interno (il destro era opzionale), finiture della carrozzeria in alluminio anodizzato, cornice calandra in acciaio inox, sottoscocca sottoposto a elevati sistemi di trattamento e verniciatura anticorrosione, fari anteriori allo iodio, doppi indicatori di retromarcia e fendinebbia posteriori, tergicristalli a tre velocità, volante regolabile in altezza. Come si vede, si fa largo uso di materiali moderni, di leghe speciali, di soluzioni originali e a volte del tutto inedite.
All'interno, plancia comandi, bocchette di aerazione e quadro strumenti presentavano un disegno squadrato, mentre una particolare attenzione era rivolta ai processi di insonorizzazione dell'abitacolo, a tutto vantaggio del confort di marcia. Accorgimenti che fecero meritare alla Delta il premio per la vettura dell'anno. Due anni più tardi, nel 1982, vennero lanciate le Delta 1300 LX e 1500 LX, con dotazioni di serie che portavano la Delta a un rango superiore: alzacristalli elettrici, ruote in lega leggera, vetri atermici, sedile posteriore sdoppiato, interni in tessuto Zegna. Un'auto filante e a suo modo lussuosa, che non poteva non diventare il sogno, più o meno proibito, dei giovani di tutte le età negli anni Ottanta.

venerdì 5 giugno 2020

I DOCUMENTI ORIGINALI DEI VEICOLI STORICI SONO SALVI

Veicoli storici: salvi i documenti originali! - News - Automoto.it

Carissimi tutti,
l'ASI comunica alcune novità in merito ai documenti originali dei veicoli storici, sui quali in diversi ci avete interpellato: la bella notizia è che questi documenti sono salvi. La Direzione Generale della Motorizzazione, infatti, ha emesso una nuova circolare con alcune precisazioni in merito al Decreto Legislativo 98/2017 che regola il Documento Unico di Circolazione e Proprietà. Una nota specifica riguarda i veicoli di interesse storico e collezionistico, per i quali l’Automotoclub Storico Italiano aveva sollevato il problema della distruzione dei documenti originali dovuta alle nuove procedure telematiche. Sono state accolte le proposte avanzate da ASI per evitare la perdita di questo importante “corredo storico” dei veicoli. In particolare, i libretti di circolazione ed i fogli complementari non verranno trattenuti, né distrutti e neppure annullati. “Siamo grati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Direzione Generale della Motorizzazione per la grande sensibilità dimostrata nei confronti del motorismo storico”, sottolinea Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub Storico Italiano. “Hanno ascoltato le nostre istanze e preso in considerazione i nostri suggerimenti per la salvaguardia del patrimonio storico. Siamo sicuri che il dialogo proseguirà anche in futuro nell’ambito di un tavolo di lavoro che vedrà riunite le istituzioni competenti e gli enti certificatori, con il solo obiettivo di tutelare i veicoli storici”. Questa la nota della circolare riferita ai veicoli di interesse storico e collezionistico (art. 60 c.d.s.): Al fine di salvaguardare il valore storico e collezionistico dei documenti di circolazione e di proprietà dei veicoli che, in base ai dati presenti nell’ANV (Archivio Nazionale Veicoli), risultano classificati come tali in base alla iscrizione in uno dei registri previsti dall’art. 60, comma 4, c.d.s., o che siano stati costruiti o immatricolati per la prima volta almeno trenta anni fa, tutte le operazioni gestite con le nuove procedure e che danno luogo all’emissione del DU (es., trasferimenti di proprietà, reimmatricolazioni, aggiornamenti con rilascio di nuovo documento di circolazione), devono essere gestite secondo le seguenti modalità: nel fascicolo digitale deve essere acquisita l’immagine pdf del documento di circolazione originale, al quale non va praticato il taglio dell’angolo superiore destro; il documento originale è restituito al nuovo proprietario senza apposizione di alcun segno (timbro, tagliando autoadesivo o altro) di annullamento; analogamente è restituito, con le stesse modalità, il foglio complementare dopo averlo scansionato e acquisito nel fascicolo senza taglio dell’angolo superiore destro.