Tornare non è mai facile, specialmente se si tratta di una
manifestazione di livello nazionale, con una sua tradizione di gusto
e di successo. “Moda e Motori d'Altri Tempi”, dopo quindici anni
di riscontri puntuali, aveva dovuto ridimensionarsi, nel 2020, causa
restrizioni legate al Covid, e addirittura fermarsi l'anno scorso
constatata l'impossibilità di realizzare una edizione accettabile:
troppi obblighi, divieti, profili burocratici, troppi pregiudizi
soprattutto: non ha senso realizzare una rassegna di auto storiche,
prestigiosissime, col pubblico imbavagliato dalle mascherine.
Quest'anno l'emergenza di stato è sembrata prendersi una pausa e
Moda e Motori è tornata in scena nel luogo ormai deputato, quel
giardino “Bambinopoli” di Porto San Giorgio che ogni estate si
riempie per ammirare modelli dalla storia e dallo stile unico.
Il
CAMPE, club organizzatore sangiorgese, voleva dunque ripresentarsi
con una proposta impeccabile, capace di ricompensare, per così dire,
pubblico e addetti ai lavori dopo tanti sacrifici. Diremmo che la
missione è stata abbondantemente compiuta con uno spettacolo mai
così ricco, filante, appassionante. Quasi 40 le carrozzerie in
sfilata, dagli anni '20 fin quasi ai nostri giorni, dalla Citroen C3
5 Hp del '22 alla Barchetta Fiat del 2001, e, in mezzo, un secolo che
scorreva tra carrozzerie impareggiabili, che troverete nell'elenco in
fondo a questa cronaca. Come a dire, dai primi motori a scoppio
all'auto elettrica, dalla Esposizione Universale di Parigi del 1900
ai grandi eventi di fine millennio, fino al trionfo dell'informatica
e della telematica. I gusti, i cambiamenti, le tragedie, le
rinascite, le musiche, i momenti salienti di un secolo: tutto
rievocato sul filo rosso delle grandi automobili che hanno fatto la
storia, in un trionfo della tecnica, del design, di una modernità
perenne e costantemente in evoluzione.
Dato il parterre delle vetture, mai così ricco, si è scelta una soluzione quasi minimale, senza digressioni e distrazioni, incentrata sulle macchine e, naturalmente, sugli abiti contemporanei ai modelli, vestiti da indossatrici che scendevano dal veicolo per un breve défile: questa la formula, consolidata, che così tante soddisfazioni ha portato al CAMPE. Formula che ancora una volta ha colto nel segno, riscuotendo autentico entusiasmo nel pubblico che ha stipato all'inverosimile lo spazio Bambinopoli e qui c'è da fare una riflessione marginale: Moda e Motori gode ormai di fama consolidata non solo in casa ma in tutta Italia, dove è via via emersa per uno degli eventi più interessanti e meglio organizzati – e la sua rinomanza va allargandosi all'estero, quest'anno sono intervenuti, graditissimi ospiti, espositori da Grecia e Olanda; nondimeno, un simile afflusso di spettatori va oltre l'evento in sé e non può non confermare la voglia, quasi il bisogno di tornare a ritrovarsi, insieme, in pubblici eventi, a stupirsi, a emozionarsi; a divertirsi. Questo era l'obiettivo, quasi una missione nella missione. Se il CAMPE c'è riuscito, e sicuramente c'è riuscito, il merito va anche alla conduzione disinvolta e complice dei presentatori, Massimo Del Papa e Daniela Martani (anche in veste di cantante); senza trascurare il ruolo esemplare davvero delle modelle che hanno saputo incarnare alla perfezione confezioni originali, di grande pregio, testimoni di momenti diversi ma tutti salienti di un secolo che “breve” fu solo nella convenzione culturale con cui è passato alla storia.
Tre ore
di spettacolo, alla presenza del delegato ASI per le manifestazioni
nazionali auto Giuseppe Gentile, precedute da una cena nella vicina
Lega Navale di Porto San Giorgio. La mattina dopo, l'escursione a
Moresco, uno dei borghi più belli d'Italia, prima del ritorno nella
località balneare che ha ospitato l'evento, dove un pranzo di saluto
al ristorante “la Cascina” ha concluso questi due giorni davvero
esaltanti. Un successo forse non scontato, non annunciato, ma davvero
oltre ogni aspettativa, una fra le edizioni migliori nella storia del
CAMPE e della sua manifestazione principessa, così che era scontata
la soddisfazione del presidente, Ferruccio Benvenuti. Certo non sarà
facile fare meglio, ma al CAMPE un minuto dopo i saluti conclusivi
erano già con la mente all'edizione 2023, a quali soluzioni
introdurre, a cosa cambiare e agli elementi da mantenere o
recuperare.
ANNI '20
1) Citroen C3 5 Hp
(1922)
2) Fiat 502 Torpedo
(1924)
3) Alfa Romeo 1750
Sport (1929)
4) Ford A Roadster
Deluxe (1929)
ANNI '30
5) Jaguar SS100 (1936)
6) Fiat Simca Ardita
(1937)
ANNI '40
7) Fiat 1100 A (1947)
ANNI '50
8) Alfa Romeo 1900
Pininfarina (1953)
9) Mercedes 190 Sl
(1957)
10) Jaguar Xk 150 (Drop
Head Coupè) (1957)
11) Fiat 500 N (1959)
ANNI '60
12) MGA 1600 Roadster
(1960)
13) Alfa Romeo
Giulietta Sprint (1961)
14) Alfa Romeo
Giulietta Spider (1961)
15) Jaguar E-Type 38
(1962)
16) Alfa Romeo 2600
Spider Touring (1962)
17) Lancia Flaminia
Pininfarina (1962)
18) Alfa Romeo Duetto
Osso Di Seppia (1966)
19) Mercedes Benz 230
Sl (1966)
20) Ford Mustang Zagato
(1967)
ANNI '70
21) Lancia Fulvia Sport
Zagato 1.3 (1970)
22) Triumph Spitfire Mk
Iv (1972)
23) Fiat 124 1.8 Spider
(1973)
24) Renault R6 (1975)
25) Lancia Beta Spider
2.0 (1976)
26) MG B (1976)
27) Alfa Romeo Alfetta
GT (1977)
ANNI '80
28) Lancia Beta Coupe'
(1981)
29) Lancia Gamma Coupe'
Prototipo (1982)
30) GMC Chevrolet
Corvette (1983)
31) Porsche 911 Carrera
Coupe' (1988)
32) Lancia Delta
Integrale 16 V (1989)
ANNI '90
33) Porsche 964 Cabrio
(1990)
34) Peugeot 406 Coupe'
(1998)
ANNI 2000
35) Fiat Barchetta
(2001)
36)
Pullmino Volkswagen “SAMBA” del 1966 (sfilata finale con modelle
a bordo).